I NOSTRI MUSEI - Palazzo Romagnoli, Forlì

16 ottobre 2018 - 12:10

Negli ultimi anni Forlì si è imposta in Italia come un importante centro di mostre temporanee, grazie al dinamismo dei Musei di San Domenico e l’alto livello delle mostre presentate. Tra i musei del sistema museale di Forlì, però, ve ne è uno poco noto ma con una collezione di assoluto livello: il Palazzo Romagnoli.

Inserito in un palazzo storico neoclassico decorato da Felice Giani (al palazzo stesso è dedicato un itinerario di visita), ospita le collezioni di arte del Novecento della città, tra cui la celebre collezione Verzocchi, e si evidenzia per il notevole livello qualitativo delle opere esposte, che consente di avere uno spaccato sincronico sullo sviluppo dell’arte in Italia dopo la seconda guerra mondiale.
L’esposizione si divide in quattro sezioni tematiche. “La Grande Romagna” è dedicata alle opere di artisti romagnoli del Novecento, con l’intento di raccontare la koinè romagnola dei molti artisti qui nati o che vi hanno passato periodi significativi della propria formazione, con opere che spaziano su tutto l’arco del secolo scorso. Altro nucleo tematico di Palazzo Romagnoli sono nove opere di piccolo formato (tre dipinti ad olio e sei incisioni) del maturo Giorgio Morandi, donati nel 1971 da Ada e Arturo Righini.
Le sculture di Adolfo Wildt costituiscono il terzo nucleo di Palazzo Romagnoli. L’artista lombardo, poco noto dal grande pubblico nonostante le notevoli capacità tecniche e inventive, qui è presente con ben 8 sculture, in cui si può osservare il drammatico turbamento mistico tipico delle opere mature wildtiane, e che si esemplifica nei suoi busti dalle linee contorte e colanti, come fosse una maschera di cera sopra una candela, anziché un marmo bianco, candido, polito. Ciò si comprende bene nell’esemplificativo Maschera di dolore (autoritratto), tra le sue opere più significative, e l’ormai tardo San Francesco.
A concludere la visita a Palazzo Romagnoli è il nucleo più importante e rinomato del museo: la Collezione Verzocchi. La collezione nasce su iniziativa dell’industriale Giuseppe Verzocchi, che nel 1949 contattò i principali artisti italiani per commissionare un dipinto con tema “Il Lavoro”, il quale doveva essere di formato predefinito (70x90 cm) e doveva mostrare un mattone refrattario con inciso “V & D – Verzocchi e De Romano”, ovvero il marchio della sua azienda. In aggiunta, richiese agli artisti un commento alla propria opera e un autoritratto. La Collezione Verzocchi fu presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1950, e donata alla città di Forlì nel 1961. La partecipazione al richiamo di Verzocchi fu molto ampio, considerando che, tra gli artisti più famosi, furono soltanto due a non presentare un’opera, per motivi molto diversi: uno fu Giorgio Morandi, che rifiutò piccato l’invito, l’altro Lucio Fontana, che, nonostante un ottimo rapporto con Verzocchi come testimoniato dal loro carteggio, non riuscì a consegnare l’opera nei tempi previsti.
La Collezione è un’occasione unica nel panorama italiano per avere un visione d’insieme delle correnti artistiche dell’immediato dopoguerra, con esempi delle precedenti stagioni avanguardiste e del Ritorno alla figura e delle più moderne riflessioni sulle spinte provenienti oltreoceano, con opere composte nello stesso anno, con lo stesso tema e formato. Questa particolarità è la sua vera forza, perché permette una facile comprensione anche a chi non è avvezzo all’arte novecentesca, che può così capire le varie differenze e anime che vivevano in Italia in quel momento, confrontando i dipinti e diversi stili tra loro, avendo ben chiaro il tema rappresentato nelle varie opere.

La guida di Palazzo Romagnoli, compilata nell’ambito del progetto MuseiSpecialiPerTutti dell’IBC, prevede, oltre alla spiegazione di tutte le opere esposte, ben cinque itinerari per esplorare più a fondo la collezione museale. Due sono dedicati al palazzo stesso, in cui sono narrati la sua storia e le molte decorazioni che lo contraddistinguono. I restanti tre sono concentrati sulle opere, con tre tematiche dedicate al lavoro: Il lavoro nel secondo dopoguerra, si concentra sui molti mestieri presenti in Italia nel 1949 e prevede 15 tappe; Le 25 donne della Collezione Verzocchi, è uno sguardo sul lavoro femminile del dopoguerra; infine Dal paesaggio agrario al paesaggio industriale, pone l’accento sull’evoluzione dell’ambiente con la forte industrializzazione dell’Italia avvenuta nel dopoguerra, e prevede 15 differenti tappe.

Informazioni per la visita

Palazzo Romagnoli
via Cesare Albicini 12, Forlì
dal martedì al venerdì 9,30-13,00
martedì 15-17
sabato, domenica e festivi 10-18
lunedì chiuso